-Al Sig. Sindaco del Comune di Otranto
e p.c. Al Ministro dei Beni ed Attività Culturali e del Turismo
- Al Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici Brindisi, Lecce,Taranto
-Al Soprintendente Archeologo della Puglia
-Al Governatore della Regione Puglia
-Alla Vicepresidente della Regione Puglia
-All’Assessore al Turismo della Regione Puglia
-Al Presidente della Provincia di Lecce
-All’Assessore alla Cultura della Provincia di Lecce
-All’Assessore al Turismo della Provincia di Lecce
-Al Rettore dell'Università del Salento
-Al Sindaco di Lecce
Novità: MaxischermoNatura - Grotta dei Cervi di Porto Badisco - Otranto-Le
In epoche remote, allorquando l’incontestabile azione degli elementi naturali dette origine alla insenatura di Porto Badisco, laddove le acque meteoriche irruppero impetuose dalle corsie preferenziali a slargarne la foce, rimase vistosamente scolpita, sulla fiancata rocciosa, la spettacolare sezione allungata di una grotta.
E’ questa, dunque, simil copia di una delle pareti interne della “Grotta dei Cervi” rimasta, a sua volta, gelosamente racchiusa nel medesimo contesto carsico che le generò entrambe e che, oggi, può rivivere, per il tramite della consorella, offrendoci la riproduzione dei messaggi pittorici: un magnifico, delicato biglietto da visita, una insegna, una ulteriore, possibilità per la Grotta, per uscire dal buio restituendole visibilità senza ulteriori, gravissimi attacchi da parte del Sapiens Sapiens. Ogni progetto deve, in primis, salvaguardare.
E rilancio: Quel tesoro culturale potrebbe essere, da subito, fruito turisticamente con i pittogrammi proiettati direttamente su quel MaxischermoNatura segnato, oltretutto, realisticamente, da piccole crepe, incavi, striature…autentico scenario interno di grotta (parola di speleologo). Uno speciale proiettore contrapposto, a ciclo continuo, concretizzerebbe, senza bisogno di riprese interne, lo spettacolare effetto, credo, unico al mondo. Dal paleolitico, le pitture, le impronte delle manine fluttuerebbero all’esterno in continue, suggestive dissolvenze incrociate in 2D o 3D. L’insenatura offrirebbe visione in piedi. Una semplice limitazione di velocità, un’ombreggiante eviterebbero dissacranti varianti stradali su quel territorio da sogno.
Coniugando la proiezione delle pitture all’esterno su MaxischermoNatura con quella scenografica dello interno-Grotta in RV3D, da allocare nella stessa Badisco o, se proprio impossibile, ad Otranto, troverebbero sistemazione, anche, i reperti rinvenuti dai miei amici scopritori all’interno della Grotta, mai resi pubblici o valorizzati. Nel 2011, interpretando il profondo rammarico della vedova Albertini, interessai la Procura della Repubblica. Quanto descritto e, ripeto, già esistente, quindi, solo da assemblare, basterebbe, se ben organizzato, a salvaguardare quell’inestimabile patrimonio naturalistico-culturale che circonda la Grotta in maniera semplice, pulita e senza ulteriore spreco di danaro pubblico. Un nostro itinerario preistorico, a piedi, nella Valle dei Cervi, diffuso da applicazioni iPhone e iPad e pervaso, nell’aere, da suggestivi suoni e rumori primordiali risolverebbe, in breve, la incredibile, ultraquarantennale historia per la fruibilità turistica .
Il 30-X-1998 nella sala della Provincia di Lecce presentai il primo progetto relativo alla “Fruizione turistica del complesso carsico della Grotta dei Cervi di Porto Badisco e salvaguardia del patrimonio naturalistico-culturale del territorio circostante”. Per il tramite di conferenza stampa, articoli sui giornali e successive comunicazioni alle Istituzioni interessate, divulgai l’impiego della RV3D, ad effetto avvolgente all’epoca, già esistente, trasferibile, realizzato da “La Salle” InternationalTeam Photo 3D, con effetti, a dir poco, strabilianti. Cinque anni dopo, nel 2003, l’Università del Salento in collaborazione con il National Research Council of Canada ne iniziò la realizzazione e nel giugno 2007 presentò, pubblicamente, i primi risultati, in Studium 2000 a Lecce confermando, in tal modo, la validità di tale mia idea che rendo, ora, ancor più completa.
La Grotta dei Cervi, preziosissima eredità salentina e pugliese, potrebbe, così, riposare tranquilla nel buio e nel silenzio ritrovati, rigenerarsi del perduto microclima, finalmente serena nella formula “lavoro ai giovani”.
Si resta in attesa di cortese riscontro o graditissimo incontro. Grazie.
In allegato fotomontaggio della idea-progetto realizzato dal prof. Ezio Sarcinella.
Lecce, 29 agosto 2013
Riccardo Rella, il pioniere del trekking nel Salento
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