Domenica 16 Febbraio 2020, nella Basilica minore e Santuario di Santa Maria di Leuca, è stata accolta con devozione e con i dovuti onori religiosi, militari e civili l'effige della Madonna di Loreto.
Il Vescovo della diocesi di Ugento-Leuca, S. E. don Vito Angiulli, nell'omelia della S. Messa che ha celebrato per l'occasione, ha sottolineato come i segni che tracciano la storia del cristianesimo, simbolici e realistici, assumono importanza per far riflettere sulla facilità di diffusione del Cristinesimo dall'Oriente all'Occidente.
La simbolica levità, favorita secondo la tradizione dagli angeli che trasportarono a Loreto la santa casa di Nazareth attraversando in volo il mare Mediterraneo, si unisce alla testimonianza storica della presenza tangibile in quel Santuario lauretano della costruzione dove Maria ebbe l'annuncio che sarebbe divenuta Madre del Figlio di Dio.
Da quel momento Nazareth, il piccolo villaggio medio-orientale di appena due-trecento abitanti, neanche riportato sulle carte geografiche dell'epoca, divenne il centro del mondo cristiano, origine, insieme a Betlemme, della promozione dei valori di fratellanza, di condivisione e di pace.
Messaggio questo, ha sottolineato il Vescovo, valido per noi oggi ai fini di promuovere azioni di fratellanza e di avvicinamento tra i popoli, con il superamento di tutte le barriere e con la fine di tutti i conflitti che separano le genti.
Leuca ha accolto l'effigie appositamente realizzata per il Giùbileo Lauretano della "Madonna Pellegrina" di Loreto, protettrice degli aviatori, ponendola accanto all'altare maggiore che già espone l'antica immagine della Madonna, la "Stella Maris" protettrice dei naviganti.
Il Salento rappresenta una delle tappe del Giubileo itinerante indetto da Papa Francesco per celebrare il centenario della nomina della Madonna di Loreto a "Patrona degli aviatori".
I rappresentanti del 61° Stormo dell'Aviazione avevano accolto la statua il 14 febbraio nell'aeroporto militare di Galatina, dove era atterrata provenendo dall'aeroporto di Brindisi.
Il Viaggio Brindisi-Leuca, con sosta a Galatina, con tappe successive a Lecce e dintorni, percorre la via centrale del Salento, antica “via della sopravvivenza”, essendo solcata da acque ipogee, e anche primitiva “via della fede”, perché dedicata al culto delle acque riferito all’arcaica Grande Madre prima, ad Iside poi e infine alla Madonna, Vergine-Madre di Cristo.
Coincide anche con un tratto della ley euro-egizia, ossia con il meridiano fondamentale naturale della terra, poiché le acque ipogee trasportano, per mezzo dei sali ionici disciolti in esse le onde elettromagnetiche del dipolo magnetico terrestre.
Il promontorio di Leuca corriponde, pertanto, al terminale di confluenza della linea che segnava il confine naturale tra i due emisferi, occidentale e orientale, tracciato dal rapporto sincronico intercorrente tra il campo magnetico del Sole e quello della Terra, una ley elettromagnetica da proteggere, lungo la quale si potevano manifestare fenomeni misteriosi che richiedevano l'intervento miracoloso dei santi.
La protezione cristiana di quella linea di confine fu avviata sin dall'inizio del Cristianesimo con la presenza di San Pietro lungo quella “Via sacra", che fu affidata alla protezione della Madonna Annunziata di Leuca.
Divenuta via mariana fu costellata nel tempo da chiese fornite di pozzi dalle acque miracolose.
In quanto "genitrice di Dio" ("Theotokos") la Madonna veniva riconosciuta quale guida celeste di tutta l'umanità verso la salvezza assicurata dal sacrificio di Cristo. Questo ruolo è indicato con il termine "Odigidria", ossia "Colei che indica la Via che conduce alla salvezza attraverso il Figlio suo", un epiteto di derivazione greca, formato da odos, che significa "via" e da egheter, che significa "guida". Nella tradizione popolare l'Odigitria è nota come "Madonna del buon cammino" e, per l'origine del culto, anche come "Madonna di Costantinopoli". La sua immagine, con la mano destra rivolta verso il Bambino seduto sul suo ginocchio sinistro e con in mano una pergamena arrotolata, era presente nei tabernacoli eretti sugli incroci stradali delle "vie della fede" seguite dai pellegrini lungo la via sacra del continente europeo fino al Salento, da dove poi salpavano verso la Terrasanta, meta fondamentale e finale dei loro lunghi pellegrinaggi.
La Via leucadense rappresenta pertanto un antico "Cammino di fede" percorso dai pellegrini di tutti i tempi, pagani prima e cristiani poi. Quasi dimenticato, è stato riproposto nel III Millennio dallo Speleotrekking-Salento, come descritto nel libro di Ezio Sarcinella, La via dei Pellegrini -L'antico Cammino leucadense riproposto nel III millennio dallo SpeleoTrekkingSalento, Editrice Salentina Galatina, 2007.
Dello stesso autore è prossima l’uscita del nuovo libro dedicato al "Cammino Brindisi - Lecce - Leuca", che sarà pubblicato da Capone Editore.
Il Colonnello Alberto Surace, comandante del 61° Stormo e dell'aeroporto di Galatina, nel momento dell'arrivo della statua della Madonna nera di Loreto a Leuca, dopo aver sottolineato i valori insiti nell'impegno umano e professionale del personale militare e civile dell'Arma Azzurra, quali: "la dedizione, la prontezza, la disponibilità, la consapevolezza dei propri compiti e la responsabilità della missione assegnata", ha conferito una targa specifica al Presidente dello Speleotrekking Riccardo Rella e ricordato anche la sua amata Rita De Matteis, per il merito di aver fatto restaurare l'Erma antica e di averla fatta erigere sul luogo dove anticamente era collocata. Ai piedi del monumento settecentesco, ad un chilometro dal Santuario della Madonna di Leuca, veniva praticato il rito, ora ripreso, del deposito delle pietre che ogni pellegrino trasportava a simbolo dei propri peccati, di cui poteva essere liberato per intercessione della Vergine Annunziata alla quale è intitolato il Santuario.
Leuca, per la sua posizione geografica di baricentro del Mediterraneo, essendo naturalmente proteso verso la Terrasanta, rappresenta il de finibus terrae sud-orientale del continente europeo sul quale sorge il più antico Santuario mariano d’Europa, cosi come il promontorio di la Caruna, con il Santuario di Santiago di Compostella ne rappresenta il de finibus terrae nord-occidentale.
Marisa Grande
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